INDICE GENERALE5 SEGNALAMENTO (parte II) /5.1 IMPIANTI DI STAZIONE

5.1.1 Architettura generale
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La presenza di un treno su un determinato tratto di binario provoca, mediante le ruote e gli assi dei veicoli, il cortocircuito della rotaia isolata (e alimentata) con quella messa a terra, segnalando agli apparati l’occupazione della sezione in questione. Ovviamente, il circuito si può “occupare” anche a seguito di guasti.
Dato che le due rotaie non sono mai perfettamente isolate tra loro, la lunghezza del c.d.b. non può essere illimitata: infatti, la dispersione tra le due comporterebbe una corrente in arrivo al relè B non sufficiente ad eccitarlo. Il problema si supera realizzando circuiti lunghi mediante il collegamento di più circuiti successivi. Si costituiscono, quindi, successivi posti ripetitori in cui si sfrutta la proprietà dei relè di sostituire una debole alimentazione in ingresso con l’attivazione di una nuova alimentazione locale.
Sulle linee elettrificate in corrente continua non si possono adoperare c.d.b alimentati in continua: ai capi dei relè potrebbero infatti crearsi, per effetto delle cadute di potenziale conseguenti alle correnti di trazione, delle tensioni sufficienti ad eccitare i relè stessi anche in presenza di un veicolo nella tratta. Si usano, pertanto, i c.d.b. in alternata a 50 Hz.
Altri tipi di cdb sono quelli a connessioni induttive, variante del c.d.b. in alternata, i circuiti elettronici-analogici, che operano nella gamma delle frequenze foniche, e, infine, i c.d.b. ad impulsi.

 Circuiti binario
Fisicamente, il più semplice dei circuiti di binario è costituito da un circuito a corrente continua che, alimentato da un estremo a mezzo di una pila o di un accumulatore P, alimenta all’altro estremo un relè B, detto relè di binario. Quando nella sezione non ci sono assi di veicoli, l’alimentazione del generatore P può raggiungere il relè di binario, mantenendolo eccitato; quando, invece, c’è anche solo un asse di un veicolo, questo cortocircuita l’alimentazione e impedisce che una corrente giunga al relè B, che rimane diseccitato. La resistenza R ha lo scopo di limitare la corrente erogata da P quando gli assi del veicolo cortocircuitano il c.d.b.. Il relé B e il generatore P si trovano in un posto di servizio e sono collegati agli estremi del c.d.b. controllato.

C.d.b. in alternata

In questo tipo di circuito di binario, alimentazione e ricezione avvengono attraverso due piccoli trasformatori, uno di alimentazione (indicato con TA) ed uno di ricezione (TR), impiantati in campagna in opportune cassettine posizionate vicino al binario. L’alimentazione dei vari circuiti di un impianto viene derivata, alla tensione disponibile, da un’unica fonte centrale; il relè, del tipo in corrente alternata, viene alimentato dal TR e, evidentemente, una differenza di potenziale non alternativa, quale quella tra le due rotaie, non potrà mai eccitarlo. Inoltre, la presenza dei due trasformatori consente di adottare nei circuiti i valori di tensione più adatti alla loro distanza, pur limitando al valore più opportuno (8-10 V e anche meno) la tensione alle rotaie del c.d.b..

I circuiti elettronici-analogici presentano i seguenti vantaggi:
  • eliminazione dei giunti isolanti;
  • possibilità di eliminare interferenze tra c.d.b. vicini utilizzando frequenze diverse;
  • possibilità di sovrapporsi agli stessi circuiti a 50 Hz, immettendo sul binario più informazioni;
  • insensibilità ai disturbi della corrente di trazione del circuito di ritorno sul binario; in particolare, alle armoniche dovute ai sistemi elettronici di regolazione dei mezzi di trazione; probabile minor consumo energetico.

I c.d.b. ad impulsi si applicano su linee secondarie e poco utilizzate, laddove un buon contatto ruota-rotaia non è garantito per la presenza di ruggine sul piano di rotolamento. Gli impulsi di tensione sono, infatti, applicati ad un valore tale da perforare lo strato di ossido e assicurare la rilevazione del passaggio di un treno.

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