5.3 SCMT – Introduzione
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Il sistema SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno), che pure fornisce al macchinista una serie di informazioni utili, non è un sistema di ripetizione segnali in macchina e non va confuso con esso. Come gli altri progetti di ultima generazione, mira all’obiettivo strategico di incrementare la sicurezza del trasporto ferroviario.
L’SCMT si basa fondamentalmente sulla trasmissione discontinua dei dati che avviene fra le apparecchiature di terra (o Sottosistema di Terra – SST) e quelle di bordo (o Sottosistema di Bordo – SSB), preposte a controllare la velocità del treno in quel determinato punto della linea, dato che la ricezione dei messaggi da parte dell’SSB avviene solo in corrispondenza delle boe. Inoltre, costituisce il completamento del collegamento fra gli impianti di terra ed i treni, assicurando a questi ultimi la protezione della marcia. Salvo rare eccezioni, il macchinista non vede nulla in locomotiva di quanto trasmesso tra SST e SSB: ciò gli impone di guidare rispettando le indicazioni ricevute dai segnali della linea e dalle prescrizioni di movimento.

L’installazione, per quanto riguarda l’Italia, è iniziata nel 2003 e, al 31 dicembre 2020 il sistema era attivo su 12.653 chilometri (di cui 71 con doppio attrezzaggio SCMT-SSC). (dato RFI).

La prescrizione 938 del 31/03/2006 ha stabilito il completamento dell’installazione dell’SCMT entro la fine del 2007 e l’installazione dei sottosistemi di bordo entro il 2008; Il sistema è certificato fino alla velocità massima di 250 Km/h, come sulla Direttissima Firenze-Roma, e ha richiesto una complessa fase di sviluppo e omologazione in accordo con le attività di Verifica, Validazione e Valutazione definite dalle normative europee CENELEC applicabili in materia e fatte proprie da RFI.

SCMT fornisce il controllo della velocità massima ammessa, istante per istante, in relazione ai vincoli posti dal segnalamento, dalle caratteristiche dell’infrastruttura e dalle prestazioni del treno, sia in condizioni normali che di degrado, utilizzando una tecnologia trasmissiva a balise, integrata ove presente con il Blocco Automatico a Correnti Codificate.

Ad oggi il Sotto Sistema di Bordo SCMT può presentarsi in una versione stand-alone, in una versione integrata con le funzionalità SSC o come modulo di Sistema Nazionale integrato nel SSB ERTMS/ETCS.

A partire dal 2026, al fine di garantire l’Interoperabilità richiesta dagli STI, si procederà alla progressiva dismissione del sistema SCMT a favore dell’ERTMS livello 2. Grazie ai finanziamenti erogati dal PNRR, i lavori sono cominciati dalla fine del 2021, con l’obiettivo di attrezzare entro il 2026 circa 3400 km con il nuovo sistema; e giungere ad una completa dismissione dell’SCMT entro il 2036.

I dati che vengono trasmessi in locomotiva sono:
  • la velocità massima ammessa dalla linea;
  • il grado di frenatura;
  • la pendenza della linea;
  • la velocità massima ammessa rispetto a rallentamenti o riduzioni di velocità temporanee di un tratto di linea;
  • l’aspetto del segnale appena superato.
Come si può notare, queste informazioni sono complementari a quelle garantite dalla ripetizione segnali continua in macchina: ciò spiega il motivo per cui all’RSC si è voluto affiancare l’SCMT.

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