INDICE GENERALESICUREZZA FERROVIARIA / 1.2 Vittime di incidenti ferroviari: la situazione mondiale

1.2.1 | Vittime di incidenti ferroviari: la situazione mondiale

Ad eccezione di Giappone, Polonia, Corea del Sud, Stati Uniti e Germania, le rimanenti nazioni oggetto dello studio contengono il numero di vittime annue ad un numero uguale o molto più spesso inferiore a 200.
Un’indagine sulle nazioni facenti parte dell’OECD ha portato anche a valutare il numero di vittime degli incidenti ferroviari riferito ad un campione di popolazione di 100’000 unità: ciò ha agevolato un confronto diretto tra tali nazioni, avendo epurato i dati grezzi riferiti al solo numero totale di vittime da quello degli abitanti.

Il grafico illustra l’andamento quantitativo degli incidenti ferroviari e dei decessi ad essi correlati negli stati membri dell’Unione Europea nel periodo 1960-2011.

Vittime ogni 100.000 abitanti

Il numero delle vittime per incidenti ferroviari rispetto ad un campione di 100’000 abitanti resta praticamente invariato nel tempo, come mostrato dall’andamento della media degli anni.

Primato USA-UK

USA e Gran Bretagna, che in termini assoluti hanno un numero di vittime annue elevato, risultano alla fine fra quelle con il minor numero di vittime rispetto alla popolazione totale.

La tabella riporta gli incidenti ferroviari rilevanti avvenuti nel periodo 2007-2010, suddividendoli per origine geografica e per tipologia.

Negli ultimi 40 anni si è verificato un vero e proprio crollo del numero di incidenti annui assieme ad una diminuzione, seppure di entità minore, del numero di vittime legate a questi incidenti.
Numero di incidenti ferroviari in UK negli anni 1967-2002

(fonte: Andrew Evans, Modern Railways, 8/02).

Numero di vittime di incidenti ferroviari in UK negli anni 1967-2002
(fonte: Andrew Evans, Modern Railways, Agosto 2002).
Numero di vittime di incidenti ferroviari in Francia negli anni 1990-2011
(fonte: Revue internationale des chemins de fer, Ottobre 2012).
La media europea, derivante dai risultati singoli di ciascuno Stato membro, ha mostrato negli ultimi anni una tendenza alla diminuzione del numero di vittime ogni 100’000 abitanti, come evidenziato dal grafico seguente.

Solo il Portogallo presenta dati particolarmente elevati rispetto alla media;

Decisamente altalenante l’andamento del Lussemburgo.

Per le nazioni europee non rientranti nell’UE

Per le nazioni europee non rientranti nell’UE fino al 1999, la sola Norvegia presenta dati confrontabili con quelli medi UE

e per i rimanenti stati extraeuropei (situazione mondiale):

Sebbene il dato medio UE risulti confortante in termini assoluti, vi sono stati che, in materia di sicurezza, sono decisamente avanti, come ad esempio Canada e USA.

“I livelli di sicurezza del sistema ferroviario dell’Unione sono generalmente elevati, in particolare rispetto al trasporto stradale. La sicurezza ferroviaria dovrebbe essere generalmente mantenuta e, ove praticabile, continuamente migliorata, tenendo conto del progresso tecnico e scientifico e dello sviluppo del diritto dell’Unione e internazionale. Dovrebbe essere data priorità alla prevenzione degli incidenti. Si dovrebbe inoltre tenere conto dell’impatto del fattore umano.” 

– Direttiva (UE) 2016/798 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’11 maggio 2016 sulla sicurezza delle ferrovie.

La rappresentazione grafica mostra la comparazione tra l’incidentalità media del periodo [2008-2018] riferita al dato di produzione (treni chilometro) registrato in Italia e in altri paesi europei. La rappresentazione prende a riferimento un bacino costituito dai Paesi rientranti nell’Unione Europea, la Svizzera e la Norvegia. Il dato italiano si colloca tra i valori più bassi registrati. In Italia nel 2019 si è avuto 1 incidente significativo7 ogni 5.150.000 km circa percorsi da treni

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