INDICE GENERALE / 3 IL PROBLEMA DELLA RACCOLTA DATI SULL’ INCIDENTALITA’/3.1 LA RACCOLTA DEI DATI E IL MONITORAGGIO DELL’INCIDENTALITA’

3
3.1 La raccolta dati e il monitoraggio dell’incidentalità

Per monitorare le cause degli incidenti si possono mettere a punto, a partire dalla metodologia statistica, uno strumento e delle procedure di rilevamento che, partendo da essa, siano finalizzati ad arrivare ad un sistema di sensori che permetta di capire oltre alla causa dell’incidente, ad esempio un errore umano, anche quale tipo di errore e perché sia stato commesso.
L’analisi delle cause degli incidenti è suddivisa in tre livelli:

  • l’analisi del contesto, cioè l’individuazione di dati informativi che, pur essendo al contorno dell’incidente, lo caratterizzano in maniera significativa;
  • la ricerca delle cause specifiche, ovvero l’individuazione di errori specifici o omissioni;
  • l’analisi del fattore umano, cioè l’individuazione di dati informativi che servono a correlare le cause tecniche dell’incidente ai dati personali dell’agente interessato.

Con un monitoraggio effettuato in questi termini sarebbe possibile costituire un’efficace banca dati informatica dell’incidentalità, utile in funzione di un’analisi dei rischi a priori. Tale banca dati andrebbe comunque utilizzata con prudenza, dato che, in caso di eccessiva schematizzazione dei dati e degli obiettivi si rischierebbe, qualora l’incidentalità non fosse individuata in maniera corretta, di deformare la raccolta dei dati e di giungere quindi ad una realtà distorta.

L’unica soluzione per il raggiungimento di un monitoraggio veramente globale consiste nell’allargare i fronti ed i sistemi di reperimento delle informazioni utili (incidenti reali e pericolati, vissuto della regolamentazione, carenza e difficoltà riscontrate in fase di formazione).

L’analisi del contesto riguarda la specificazione dei tipi di località di servizio in cui si è verificato l’incidente (stazione, bivio, ecc.), il suo regime di esercizio (stazione presenziata o impresenziata), la quantità e le funzioni degli agenti presenti in stazione (Dirigente Movimento interno o esterno), l’organizzazione del servizio, il tipo di apparato centrale, il tipo di segnalamento, il tipo di linea, il sistema di esercizio, i tipi di PL.
Descrizione dell’infrastruttura al momento dell’evento (anormalità, guasti) e dell’ambiente (traffico perturbato, sciopero, condizionamenti da lavoro in linea o in stazione) e le condizioni della linea (sistemi di esercizio e regimi di circolazione).

Tutti i possibili errori ed omissioni potrebbero essere divisi per famiglie tipiche (composizione treni, prova freno, prescrizioni ed avvisi, distanziamento treni, incroci, licenziamento e partenza treni, ecc.); queste ultime potrebbero a loro volta essere articolate in altre sotto-famiglie e così via, fino alla causa specifica minimale, la cui voce costituirebbe il sensore, obiettivo del nuovo processo di monitoraggio.

In quest’ultimo livello vengono raccolti i seguenti dati dell’agente che ha sbagliato:
  • i dati personali (profilo, funzione, anzianità, livello di scolarità);
  • i dati sul servizio (turno, fase di turno, cumulo di mansioni, pratica nella funzione rivestita);
  • gli aspetti comportamentali, organizzativi e normativi (autocontrollo, preparazione professionale, ergonomia della postazione di lavoro).
L’elaborazione dei dati ottenibili facilita la comprensione delle cause dell’errore e, in particolare, le criticità emergenti potrebbero essere misurate mediante indicatori di ripetitività e di gravità degli errori e delle anormalità.

ACCEDI